domenica 3 marzo 2013
Proteggiamo il suolo
E' qualcosa di meraviglioso, il terreno.
Un ettaro di suolo di buona qualità, in una zona temperata, può contenere fino a 300 milioni di piccoli invertebrati: acari, millepiedi, insetti, vermi ed altri microrganismi. Senza di essi, il suolo non riuscirebbe a trasformare l'azoto, il fosforo e lo zolfo e renderli assorbibili dalle piante.
In un pugno di terra c'è una realtà biologica molto più complessa di quella che si potrebbe trovare sull'intera superficie di Giove.
Tuttavia investiamo più denaro per esplorare i pianeti che per scoprire come funzionino, qui sulla Terra, i nostri fondamentali meccanismi di sopravvivenza.
Il processo di formazione del suolo è lento. Nelle migliore delle ipotesi, perchè si formino 30 cm di terreno ci vogliono 50 anni. Ma in media, quando il suolo si origina a poco a poco dalla roccia madre, perchè si formi un centimentro possono occorrere dai 100 ai 1.000 anni.
Purtoppo fattori naturali ed artificiali possono facilmente invertire questo processo, degradando il suolo in una frazione molto ridotta rispetto al tempo che impiega a formarsi.
Il degrado ha molte cause, ma le peggiori sono l'erosione e l'eccessivo pascolo.
E' molto probabile che negli anni a venire disboscheremo più foreste,sfrutteremo per il pascolo più praterie ed elimineremo terre per favorire il processo urbano. Pochi problemi sono così gravi, anche se poco discussi, come quello della scomparsa del suolo. Ogni anno perdiamo circa 11 milioni di ettari di terra arabile.
L'attività umana accelera molto i ritmi di erosione naturale. Pratichiamo un irrigazione poco razionale, usiamo eccessivamente i pascoli e quel che è peggio, eliminiamo la protezione degli alberi. Il suolo portato via dall'acqua o dal vento finisce nell'oceano o nei laghi, come se precipitasse in un grande "pozzo", per non tornare mai più.
Non tutto il suolo che copre la Terra libera dai ghiacci è adatto alla coltivazione. Anzi, di questi miliardi di ettari, circa il 13% lo è. Il resto è troppo arido, umido, privo di sostanza nutritive, troppo sottile o troppo freddo. Ma l'importante non è quanta terra abbiamo, ma come la usiamo. Approfondirò più avanti nel blog la questione della gestione irrazionale del terreno. Se vogliamo incoraggiare la produttività, dobbiamo proteggere il suolo.
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