martedì 5 marzo 2013
Il paradosso dell'alimentazione
Indubbiamente produciamo abbastanza cibo da mandare a letto tutti con la pancia piena. Tuttavia, decine di milioni di esseri umani muoiono di fame, e altre centinaia di milioni soffrono di denutrizione.
Il contrasto assurdo tra fame e sovrabbondanza all'interno di molti paesi in via di sviluppo è aggravato dal consumo eccessivo nell'emisfero nord. Un quarto degli alimenti non viene mai consumato: va a male nei supermercati o nel frigorifero, o buttato direttamente nella spazzatura. Nel nord la malnutrizione consiste nell'eccessivo consumo di zuccheri, grassi , prodotti animali, che provocano malattie di cuore e diabete e solo negli Stati Uniti almeno un terzo delle persone dopo i 40 anni possono essere classificate come obese.
E' questo lo scandalo della "linea della cintura" che si allarga troppo per i ricchi e si restringe troppo per i poveri. In Europa o in Nord america perfino un gatto domestico mangia ogni giorno più carne di tanti cittadini del Terzo Mondo.
Come nutrire allora un mondo affamato?
Oggi, quasi la metà della produzione agricola viene utilizzata come mangime per gli animali da carne, e nei paesi più ricchi, come gli Stati Uniti, circa il 70%.
Ma è giusto utilizzare una così grande percentuale di terreni agricoli per il foraggio?
Per produrre 1 caloria di carne di animali nutriti a cereali, occorrono almeno 10 calorie: un sistema ben poco razionale. Le nazioni in via di sviluppo potrebbero utilizzare direttamente i cereali come cibo per gli individui. Infatti, il 95% di tutte le nostre esigenze alimentari, è soddisfatto da soltanto una trentina di varietà vegetali e i 3/4 della nostra dieta è basata soltanto su otto raccolti (mais, patate, grano, riso, mais, orzo, legumi, avena e segale)
Inoltre solo 1/4 della popolazione mondiale si nutre principalmente di carne, e la maggior parte di essi si trova nei paesi a sviluppo avanzato, mentre i paesi in via di sviluppo, malgrado possiedano circa il 60% del bestiame mondiale, utilizzano solo il 20% di tutta la carne e il latte che hanno.
Perché quindi i paesi in via di sviluppo non utilizzano direttamente i cereali ma usano i terreni agricoli per il foraggio da animali da carne?
Perché le terre sono sfruttate principalmente per il mercato estero, per l'esportazione, a beneficio di pochi e non della popolazione, argomento già trattato nel post "I raccolti per la vendita. Produrre per vendere: vantaggio o schiavitù?".
Fino a che i paesi industrializzati, con le loro diete ad alto contenuto di carne, incoraggeranno l'assurda coltivazione di cereali foraggeri, la terra verrà troppo lavorata e la gente continuerà ad avere fame. E finché certi paesi in via di sviluppo privilegeranno l'industria, l'urbanizzazione e i raccolti da esportare, senza curarsi della popolazione locale e delle condizioni dei piccoli agricoltori, si avranno le stesse conseguenze.
La terra può produrre raccolti in grado di nutrire tutti, si tratta solo di definire con chiarezza le nostre priorità.
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