domenica 3 marzo 2013

Dalla crisi al progresso


L'essere umano può essere considerato come il punto culminante del processo evolutivo o come il suo più grande errore.

In un certo senso l'umanità stessa sta diventando una specie di supertumore maligno sulla faccia del pianeta, una cellula cancerosa che si dimostra vitale e in grado di riprodursi con straordinario vigore, ma anche eccezionalmente stupida perchè finisce con uccidere proprio l'ospite da cui dipende la sua sopravvivenza.

Possiamo ancora fare qualcosa? Non è la prima volta che la Terra si trova di fronte ad una crisi, anzi, alcune volte ha perfino tratto beneficio da periodici sconvolgimenti. Se non fosse stato per la drammatica scomparsa dei dinosauri,per esempio, i mammiferi avrebbero avuto scarsa possibiltà di predominio sul pianeta.

Dalla crisi quindi può scaturire il progresso, sempre ammesso che l'impeto delle trasformazioni non si spinga troppo avanti e provochi la catastrofe.
Se l'essere umano fallirà la prova, allora finirà con l'essere scartato dalla legge evolutiva.

Mentre spesso si può giungere all'adattamento con una politica di piccoli passi, ci sono volte in cui bisogna compiere un dietrofront e ricorrere ad una decisione più drastica. Esemplare è il racconto di alcuni scolari francesi e della rana.

Gli scolari avevano catturato una rana e l'avevano gettata in una pentola di acqua bollente. La rana era balzata fuori di scatto, una reazione istantanea in un ambiente inadatto. Ma quando gli scolari avevano buttato la rana in una pentola di acqua fredda e l'avevano lentamente riscaldata, la rana aveva continuato a nuotare in tondo, adattandosi man mano al calore sempre maggiore...finchè, bollita a dovere, la morte l'aveva raggiunta.

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