sabato 2 marzo 2013
L'evoluzione accelerata
Sono passati 15 miliardi di anni da quando il Big Bang inviò un diluvio di energia pura in un universo che stava risvegliandosi.
Proviamo a comprimere questa inimmaginabile scala temporale in una sola giornata di 24 ore.
Il Big Bang si esaurisce in meno di un decimiliardesimo di secondo, ma per le stelle e le galassie dobbiamo attendere diverse ore, fino alle prime luci dell'alba.
Il nostro sistema solare deve aspettare il crepuscolo, verso le 18, mentre la vita sulla Terra inizia intorno alle 20.
I primi vertebrati compaiono sulla terraferma verso le 22.30, seguiti dai dinosauri che iniziano a vagare la superficie del pianeta intorno alle 23.35 fino a quattro minuti da mezzanotte.
I nostri antenati incominciano a camminare in posizione eretta quando mancano solo 10 secondi al tocco.
La rivoluzione industriale e l'era moderna occupano meno dell'ultimo millesimo di secondo.
Eppure è in questa piccolissima frazione di tempo che il volto del nostro pianeta è mutato quasi quanto nelle "ore" precedenti, quando sulla terra comparve l'Homo Sapiens.
L'evoluzione dell'uomo ha prodotto un essere che può pensare, che ha coscienza di sè e di quanto lo circonda, che può riflettere sul domani. Là dove la selezione naturale opera attraverso processi e tentativi ripetuti, noi possiamo scegliere le forme preferite di evoluzione, creando mutamenti che per verificarsi avrebbero richiesto milioni di anni. I nostri progressi incominciano nell'imparare ad imbrigliare il fuoco, passando allo sfruttamento del carbone, del petrolio e negli ultimi tempi dell'energia solare. Tra i più grandi progressi figura anche la nostra capacità di tenere sotto controllo le malattie e di incrementare così la popolazione.
La crescita esponenziale è uno dei concetti più importanti, pochissimi si rendono conto di cosa ciò comporti per la nostra futura esistenza sulla Terra. Se solo l'Africa, che conta più di 1 miliardo di abitanti, mantenesse l'attuale tasso di crescita medio del 3%, tra 30 anni in quanti sarebbero? Beh..fate voi il calcolo.
Oggi come oggi, una cosa è sicura. Non siamo assolutamente in grado di fornire cibo,istruzione,casa e lavoro a moltissimi esseri umani. Il problema non consiste solo nel puro boom demografico, ma anche in quello del consumismo umano.
Questo consumismo a sua volta è potenziato dall'espansione di conoscenze tecnologiche che ci permettono di usare ed abusare di sempre maggiori risorse naturali, fino al punto di portarle all'estinzione. Infatti più che chiamarla "crisi demografica" o "crisi delle risorse" sarebbe opportuno parlare di "crisi dell'umanità".
Così, a man mano che un sempre maggiore numero di individui dà la caccia a sempre più vaste quantità di risorse in via di diminuzione, scoppiano i conflitti.
E' proprio il crollo del nostro sistema sociale, delle strutture economiche e dei nostri meccanismi politici che genera il più grande dei pericoli: quello della guerra totale.
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